La superarchitettura è l’architettura della superproduzione, del superconsumo, della superinduzione al superconsumo, del supermarket, del superman e della benzina super
Archizoom e Superstudio, 1966

Sono gli anni Sessanta, spira un vento di rifondazione dagli Stati Uniti all’Europa, l’architettura e il disegno industriale sono scosse alle fondamenta al grido di protesta “ogni cultura è repressiva”, nasce il radical design, movimento di contestazione capeggiato da singoli personaggi o da agguerriti gruppi progettuali che emettono proposte e manifesti teorici a sfondo politico, solidali con il malessere socio-economico che attraversa il paese.

L’architettura, rifiutati i dettami del razionalismo e del movimento moderno, si orienta verso una creatività spontanea più libera da schemi culturali e ipotizza la rifondazione di metodi e di ideologie. Il design attinge all’artigianato povero, dal kitsch nazional-popolare e non meno dalla Pop Art.

È Firenze la città calda della contestazione universitaria, lì proliferano i gruppi contro che indagano su nuovi modelli di struttura urbana e, in una serie di seminari e laboratori sperimentali, ribadiscono utopie e voglia di destabilizzare il design e la professione istituzionale.

Tra i protagonisti di questa irripetibile stagione vi è senza dubbio Superstudio, uno dei gruppi più influenti dell’architettura italiana del Novecento fondato nel 1966 da Adolfo Natalini e Cristiano Toraldo di Francia, ai quali si sono poi uniti Gian Piero Frassinelli, i fratelli Roberto e Alessandro Magris e Alessandro Poli.

A 50 anni dalla sua fondazione il MAXXI dedica al gruppo una grande retrospettiva: Superstudio 50, mostra ideata dagli stessi Natalini, Toraldo di Francia e Frassinelli insieme al curatore Gabriele Mastrigli.

  • Superstudio, Il Monumento Continuo, Grand Hotel Colosseo, 1969, fotomontaggio, courtesy Fondazione MAXXI
  • Superstudio, Le Dodici Città Ideali. Città delle Semisfere, 1971, fotomontaggio, courtesy Fondazione MAXXI
  • Superstudio, Autoritratto, 1973, collage (foto C. Toraldo di Francia)
  • Adolfo Natalini alla mostra Superarchitettura, Galleria Jolly 2, Pistoia 1966 (foto C. Toraldo di Francia)
  • Superstudio, Salvataggi di centri storici italiani (Italia vostra), Firenze, 1972 (foto C. Toraldo di Francia)
  • Superstudio, Sofo, Poltronova - 1968, seduta componibile, (foto C. Toraldo di Francia)
  • Superstudio, Atti Fondamentali. Morte. Il Cimitero di Modena, 1971-1972, litografia, courtesy Fondazione MAXXI
  • Superstudio, Atti Fondamentali. Educazione. Progetto 1, 1971, litografia, courtesy Fondazione MAXXI
  • Superstudio, Il Monumento Continuo, New York, 1969, litografia, courtesy Fondazione MAXXI
  • Superstudio, Atti Fondamentali. Amore. La macchina innamoratrice, 1972, litografia, courtesy Fondazione MAXXI
  • Superstudio, Atti Fondamentali. Vita - Supersuperficie. Pulizie di primavera, 1971, litografia, courtesy Fondazione MAXXI
  • Bazaar, Giovannetti, 1969, divano componibile (foto C. Toraldo di Francia)
  • Gli Atti Fondamentali, Educazione, 1971-1972, collage (foto C. Toraldo di Francia)
  • Istogrammi d’architettura, 1969, mattoni di istogrammi (foto C. Toraldo di Francia)
  • Gian Piero Frassinelli, Cristiano Toraldo di Francia e Adolfo Natalini nel premontaggio dell’installazione La moglie di Lot alla Biennale d’Arte di Venezia, 1978 (foto C. Toraldo di Francia)
  • Gherpe, Poltronova, 1967, lampada (foto C. Toraldo di Francia)
  • Mobili della serie Misura, disegno a china e collage, 1969 (foto C. Toraldo di Francia)
  • Archizoom e Superstudio, Manifesto della mostra Superarchitettura, Galleria Jolly 2, Pistoia, 1966, (Archivio Superstudio)
  • Il Monumento Continuo (Piazza Navona), 1970, fotomontaggio (Archivio Superstudio)
  • Prototipi per mobili, serie Misura, 1970. Panzano nel Chianti (foto C. Toraldo di Francia)
  • Superstudio landscape office, piazza Bellosguardo, Firenze, 1971 (foto C. Toraldo di Francia)
  • Autoritratto del Superstudio, 1968, fotomontaggio; in basso da sinistra, Gian Piero Frassinelli, Adolfo Natalini, Roberto Magris, Cristiano Toraldo di Francia (Archivio Superstudio)
  • Roberto Magris, Adolfo Natalini, Cristiano Toraldo di Francia, autoritratto in Poltronova, 1968 (foto C. Toraldo di Francia)
  • Gli Atti Fondamentali, Vita (Supersuperficie), San Martino alla Palma, 1972, collage

Conosciuto per la forza delle sue immagini e per l’estrema varietà della sua produzione, il lavoro di Superstudio è sempre sfuggito a etichette chiare e identificabili; questa mostra raccoglie e presenta oltre 200 tra installazioni, oggetti, opere grafiche, fotografie, pubblicazioni, che coprono l’intero percorso e l’evoluzione del gruppo, materiali provenienti in larga parte dal loro archivio, alcuni mai esposti prima e di cui molti entreranno progressivamente nella collezione di architettura del MAXXI.

Superstudio 50
21 aprile – 4 settembre 2016
MAXXI
Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo
via Guido Reni 4A
00196 Roma
tel. +39 06 3201954
info@fondazionemaxxi.it
MAXXI

 

BIOGRAFIA – Diletta Toniolo

Diletta Toniolo ha da sempre coltivato la passione per il design che oggi insegna in corsi di storia e in laboratori di ricerca sulle tendenze contemporanee e promuove tramite l’attività giornalistica – collaborazioni tra gli altri con bOx International Trade, Domus, Bravacasa, Arketipo, Ottagono, il Mattino, Sky Alice, 24 Ore Television, Radio 24 – e la curatela di mostre ed eventi.

Dal 2001 collabora con IED come docente: ha tenuto corsi di Fenomenologia delle Arti Contemporanee, Storia del Design, Salone Experience, Interior e Product Design, oltre a diversi workshop. Da qualche anno è IED Ambassador, portando l’esperienza e la professionalità IED in giro per il mondo.

Tra le sue varie pubblicazioni: il libro Capolavori del design italiano, La storia del design italiano attraverso l’opera dei suoi progettisti, Edizioni White Star a cura di design.doc, oltre a collaborare come editor per la free press Tortona Around Design Journal durante la settimana del design milanese.

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