È il titolo dell’interessante progetto espositivo promosso dal Consorzio Camù, Centri d’Arte e Musei – rete di partnership nata nel 2004 con l’obiettivo di avvicinare il pubblico all’arte e alla cultura e favorire la promozione e la valorizzazione dell’offerta culturale cagliaritana – che mette in mostra all’EXMA di Cagliari opere appartenenti o nella disponibilità della collezione privata di Antonio Manca, con base in Sardegna, aperta verso il mondo.
E l’iniziativa si rivela lodevole sotto diversi aspetti a cominciare dalla selezione degli artisti, da quelli più noti, già ampiamente riconosciuti nel panorama internazionale, a quelli emergenti il cui ruolo va progressivamente affermandosi nel sistema contemporaneo. E poi la scelta curatoriale di Simona Campus in collaborazione con lo stesso Antonio Manca che si concentra su opere che affrontano e ridiscutono i cambiamenti politici, sociali, culturali degli ultimi decenni, dando all’arte il compito che le è proprio, quello cioè di un’indagine profonda e libera da pregiudizi della contemporaneità.
Mai come in questo momento i concetti di civiltà e democrazia sono messi a dura prova e il dialogo appare possibile solo attraverso la comprensione autentica dell’altro, così l’arte diventa il vero presidio di civiltà e democrazia proprio perché ci propone sguardi liberi da preconcetti sugli spostamenti epocali che stiamo vivendo. E non a caso il progetto richiama nel titolo Sguardi sul mondo attuale, l’antologia di saggi scritti da Paul Valéry nel 1934.
#1 Eastern Eyes è la prima tappa del programma pluriennale e fissa il proprio sguardo a Est: geografie culturali e ricerche sperimentali degli ultimi decenni fino all’attualità dai paesi dell’Ex Unione Sovietica fino Cina, Indonesia e Giappone. In mostra le opere (e i libri sugli artisti e le opere consultabili direttamente nello spazio espositivo) di quindici artisti orientali che spaziano dalla pittura alla fotografia fino alle grandi istallazioni: l’impegno radicale di Oleg Kulik per la salvaguardia dell’ambiente e delle specie animali, le ironiche provocazioni dei Blue Noses rivolte alla società e alla cultura russa, il lavoro installativo di Peter Belyi, critico e utopico allo stesso tempo, per citarne solo alcuni, oltre a FX Harsono, tra i massimi protagonisti dell’arte contemporanea indonesiana, o ai maestri della fotografia nipponica.
Nel complesso, una prima interessante occasione di riflessione sulla complessità del mondo attuale e sul precario, eppure necessario, equilibrio tra gli aspetti delle identità sociali e culturali con le forze della globalizzazione.
#1 Eastern Eyes
8 luglio – 28 agosto 2016
Centro d’arte EXMA – Consorzio Camù
Via San Lucifero 71
09127 Cagliari
BIOGRAFIA – Diletta Toniolo
Diletta Toniolo ha da sempre coltivato la passione per il design che oggi insegna in corsi di storia e in laboratori di ricerca sulle tendenze contemporanee e promuove tramite l’attività giornalistica – collaborazioni tra gli altri con bOx International Trade, Domus, Bravacasa, Arketipo, Ottagono, il Mattino, Sky Alice, 24 Ore Television, Radio 24 – e la curatela di mostre ed eventi.
Dal 2001 collabora con IED come docente: ha tenuto corsi di Fenomenologia delle Arti Contemporanee, Storia del Design, Salone Experience, Interior e Product Design, oltre a diversi workshop. Da qualche anno è IED Ambassador, portando l’esperienza e la professionalità IED in giro per il mondo.
Tra le sue varie pubblicazioni: il libro Capolavori del design italiano, La storia del design italiano attraverso l’opera dei suoi progettisti, Edizioni White Star a cura di design.doc, oltre a collaborare come editor per la free press Tortona Around Design Journal durante la settimana del design milanese.